La fiaba
In tempi lontanissimi, in un’antica città della Persia, vivevano due fratelli. Si chiamavano uno Cassim e l'altro Alì Babà. Il padre aveva lasciato in eredità pochi beni da divedere tra loro. Cassim si innamorò di una ragazza che era la padrona di una bottega ben fornita, la sposò e diventò uno dei più ricchi mercanti della città. Anche Alì Babà si era innamorato e sposato, ma con una ragazza povera come lui.
Un giorno, mentre era nella foresta a far legna, Alì Babà vide sollevarsi in lontananza un nuvolone di polvere che avanzava verso di lui. Per prudenza, pensò di nascondersi.
Si arrampicò su un grosso albero in cima a una collinetta e rimase nascosto fra i rami. Al gran galoppo stava arrivando una banda di cavalieri, tutti grandi e grossi, armati fino ai denti e dalle facce feroci. Erano ladri, anzi ladroni! Smontarono da cavallo, legarono le bestie agli alberi e tolsero dalle selle dei sacchi pieni pieni. Curvi sotto il peso dei sacchi, passavano in fila indiana sotto l’albero dove si trovava Alì Babà, che poté contarli: erano quaranta, né uno di più, né uno di meno.
Il capo, che marciava in testa alla fila, si fermò davanti a una roccia seminascosta dai cespugli. Con voce potente gridò: – Apriti, Sesamo!
Ed ecco che la roccia girò su se stessa e si aprì…
Qui inizia la favolosa avventura di Alì Babà e i quaranta ladroni, tema della XIX edizione della Torre delle Favole. Pensata per i bambini, coinvolgente anche per gli adulti, propone una rappresentazione itinerante nelle sale di Torre Avogadro.
Le immagini dal segno deciso e raffinato create dall’artista Alicia Baladan, raccolte nel libro edito da Nuages, si materializzano nella realizzazione di un percorso scenografico dove installazioni multimediali con suggestioni visive e il gioco del Tappeto Magico si alternano a realizzazioni materiche, in un ambiente che prende vita grazie alla conduzione di attori-animatori, per coinvolgere i partecipanti in un’esperienza immersiva tra gioco e racconto.
Alì Babà e i quaranta ladroni è una favola di origine persiana che fa parte de Le mille e una notte, la raccolta conosciuta in tutto il mondo e tradotta per la prima volta agli inizi del 1700 dall’orientalista Antoine Galland per essere presentata alla corte di Luigi XIV, il Re Sole.
L’avventura del povero taglialegna, che dopo aver scoperto un immenso tesoro decide di approfittarne e finisce per mettere a rischio la propria vita e quella della sua famiglia, sviluppa motivi ricorrenti delle fiabe: l’eterno conflitto tra il bene e il male, prove da affrontare e, naturalmente, un po’ di magia.
La versione della Torre delle Favole è una rivisitazione originale
I fratelli Alì Babà e Cassim sono fin da subito presentati come opposti. Ai due fanno da contraltare le mogli Margiana e Azita (ne Le mille e una notte Margiana è una schiava e Azita non esiste, ma nella versione della Torre delle Favole questo cambiamento ne preannuncia molti altri…). I rapporti si modificano, evolvono in positivo con il progredire della storia. I fortunosi eventi, le difficoltà e i rischi affrontati metteranno i personaggi a confronto con la loro coscienza. Si risaneranno i rapporti all’interno della famiglia con la riscoperta degli affetti importanti – il vero tesoro – e lo sguardo si aprirà al bene della comunità.
Dimostrando che il destino di una persona non è segnato: tutto può cambiare.
E si può, sempre, migliorare.
Dal 2003 la Torre delle Favole ospita ogni anno una fiaba
con allestimenti originali ambientati nelle sale di Torre Avogadro, sede principale della manifestazione.
Ogni edizione ha visto il contributo di un artista che, partendo dalla fiaba scelta, ne ha proposto la propria interpretazione. Le opere figurative sono il punto di partenza per la creazione di un percorso teatralizzato che prevede anche momenti di interazione con il pubblico e la narrazione, affidata ad attori e animatori, si svolge in un susseguirsi di ambienti allestiti con soluzioni scenografiche originali e installazioni e multimediali.
Fin dall’inizio – dopo un esordio d’eccezione riservato a Cappuccetti Rossi di Sara Poli e Gabriella Goffi – la proposta si è indirizzata verso il campo dell’illustrazione, e consolidata via via con la partecipazione di artisti quali Emanuele Luzzati (con il suo meraviglioso Peter Pan), l’amatissima Nicoletta Costa, e poi Fabian Negrin, Arianna Papini, Alessandro Sanna, Sonia Maria Luce Possentini e altri ancora, che hanno raccontato per immagini alcune tra le più belle fiabe classiche, da Hansel e Gretel ad Aladino, da Pollicino alla Regina delle Nevi.