Curiosando

Ma, guarda un giorno guarda l’altro, a Dozia salì una tale voglia di raperonzoli che si sentiva svenire.
- Marito mio, non posso più resistere. Se non mangio un po’ di quei raperonzoli morirò!
Così il marito spiò dalla finestra i movimenti della Maga e quando la vide allontanarsi scavalcò il muro, saltò dentro il giardino, entrò nella serra e raccolse una bella manciata di raperonzoli.
- Mmm, che buoni! - gongolava soddisfatta Dozia mangiando la sua insalata di raperonzoli freschi ben conditi con olio, aceto e sale…

Che cos'è il

Raperonzolo?

Il raperonzolo o raponzolo è un’erba spontanea e presenta usi versatili in cucina grazie al suo particolare sapore delicato.

Quest’ortaggio deve il suo nome scientifico (Campanula rapunculus), piccola campana, alla tipica forma a campanella dei suoi fiori dalla corolla blu o lilla. Il nome rapunculus, dal latino rapa, deriva, invece, dalla sua radice a fittone, che è bianca, grossa e carnosa, tanto da rassomigliare a una rapa.

Commestibili sono le foglie, i fiori e le radici. Un tempo molto ricercato anche per usi medicinali per le sue proprietà antisettiche e antinfiammatorie, è oggi ancora apprezzato come ortaggio. E lo si può coltivare anche nel proprio orto.

Gradevole e gustoso, merita di essere assaggiato.

Risotto al raperonzolo

• 200 gr di radici di raperonzolo

• 500 gr di riso arborio o vialone nano 

• 1 scalogno (o cipolla per un sapore più delicato)

• 1 bicchiere di vino bianco 

• brodo vegetale

 

A un soffritto con olio extravergine di oliva e lo scalogno tritato finemente, si aggiungono le radici di raperonzolo tagliate a cubetti. Dopo qualche minuto, si unisce il riso e si sfuma con vino bianco. Si versa poi il brodo e si procede con la cottura. Si lascia mantecare e si aggiunge a piacere burro e parmigiano. 

È venuta anche a voi la voglia di raperonzoli?