Robin Hood

C’era una volta… una quercia.

Una maestosa, frondosa, antica quercia. Era la regina degli alberi della foresta, la foresta di Sherwood. Un giorno, era di maggio, Gilbert il guardaboschi e sua moglie Margaret tornavano dalla vicina città di Nottingham, diretti alla loro casetta ai margini della foresta. … Un raggio illuminò una cesta coperta da un panno. Dentro trovarono… un bambino! … Lo chiamarono Robin Hood.

Da qui parte la storia di Robin Hood, protagonista della 18ma edizione della Torre delle Favole. Con un linguaggio adatto ai bambini e ai ragazzi, ma capace di coinvolgere anche gli adulti, si assiste a uno spettacolo itinerante nelle stanze della Torre, con gli attori-animatori a condurre gli spettatori, in alcuni momenti chiamati anche a partecipare attivamente, in un percorso ricco di stimoli fino ad approdare a un’installazione multimediale interattiva che integra il gettonatissimo tappeto magico. 

 

Il personaggio di Robin Hood, personaggio romanzesco che affonda le sue radici nella leggenda, e forse ancor prima nelle antiche devozioni legate agli spiriti boschivi, si è trasformato nel tempo assumendo sia le caratteristiche dei fuorilegge che vivevano alla macchia cacciando di frodo nelle riserve di caccia reali e depredando i viaggiatori, sia quelle di ribelli costretti a nascondersi perché in lotta contro il potente di turno, diventando il longevo e amato protagonista delle ballate popolari, tramandate su fogli volanti ma soprattutto nella tradizione orale. Un’eredità raccolta ed elaborata attraverso i secoli, che finì per attribuire a Robin Hood nobili natali (così da renderne la rappresentazione formalmente accettabile anche presso un pubblico altolocato e non solo popolare) e a diventare soggetto di romanzi famosi (le opere postume di Alexandre Dumas), mentre molti studiosi hanno cercato le sue tracce nella storia per attribuirgli una possibile, o almeno verosimile, identità.

La versione della Torre delle Favole

pur osservando la trama avventurosa e gli aspetti caratteristici del protagonista e dei personaggi più conosciuti – Fra Tac, la Banda di Allegri Compagni, lo Sceriffo di Nottingham – di cui ha smussato i tratti più forti, attinge liberamente alle ballate e ai romanzi a Robin dedicati per un libero sviluppo narrativo, con particolari ed episodi di pura invenzione per un maggiore coinvolgimento presso il nostro pubblico più importante: quello dei piccoli spettatori.
il racconto segue Robin fin da bambino, anzi da neonato, quando, in fasce, viene trovato dal guardaboschi sotto la Grande Quercia.
Vero e proprio personaggio a sua volta, la Grande Quercia insieme ad alcuni passaggi nella narrazione come l’evocazione degli Spiriti della Foresta, consente rimandi per un approfondimento sul tema dell’ecologia e dell’ambiente.
Anche la storia d’amore tra Robin e Marian è volutamente centrata su di loro adolescenti: crescendo, si daranno reciprocamente la forza per resistere e condurre la loro battaglia per la giustizia, che è tema sotteso a tutta la narrazione.
Una giustizia che parte dal basso, nata dalla comunione di intenti e dall’unione di molti. E che va difesa da tutti, sempre, perché il potere non condiviso e senza controllo diventa sopruso. Nessuno però qui farà la morale, le condizioni per una riflessione potranno nascere spontaneamente dai dialoghi e dallo svolgersi degli eventi.
Un invito a rispettare la natura, non solo quella “fuori” ma anche quella “dentro” di noi, a riconoscere, scoprire e difendere la nostra parte migliore.

 

Sonia Mangoni

Dal 2003 la Torre delle Favole ospita ogni anno una fiaba

con allestimenti originali ambientati nelle sale di Torre Avogadro, sede principale della manifestazione. 

Ogni edizione ha visto il contributo di un artista che, partendo dalla fiaba scelta, ne ha proposto la propria interpretazione. Le opere figurative sono il punto di partenza per la creazione di un percorso teatralizzato che prevede anche momenti di interazione con il pubblico e la narrazione, affidata ad attori e animatori, si svolge in un susseguirsi di ambienti allestiti con soluzioni scenografiche originali e installazioni e multimediali.

Fin dall’inizio –  dopo un esordio d’eccezione riservato a Cappuccetti Rossi di Sara Poli e Gabriella Goffi – la proposta si è indirizzata verso il campo dell’illustrazione, e consolidata via via con la partecipazione di artisti quali Emanuele Luzzati (con il suo meraviglioso Peter Pan), l’amatissima Nicoletta Costa, e poi Fabian Negrin, Arianna Papini, Alessandro Sanna, Sonia Maria Luce Possentini e altri ancora, che hanno raccontato per immagini alcune tra le più belle fiabe classiche, da Hansel e Gretel ad Aladino, da Pollicino alla Regina delle Nevi.